Friday , 29 March 2024

Ibrahimovic dice si al Psg. Ecco le cifre folli: 50 milioni nelle sue tasche

Il calcio non è più cosa per l’Italia, o meglio per le casse delle società italiane. Una volta eravamo noi gli sceicchi con le nostre offerte milionarie, ma allo stesso tempo erano cifre “terrestri”. Oggi la crisi del nostro paese ha colpito anche il nostro campionato, ma a farci passare male non è solo la mancanza di soldi ma anche tutti questi sceicchi che stanno popolando il calcio e che usano i loro soldi come fossero carta straccia. L’ultimo esempio è il Psg che ha allestito una super squadra, di quelle che non hai neanche nei videogiochi. Una squadra che probabilmente vincerà a mani basse il campionato francese e che punterà a traguardi ambiziosi in Europa.

Ma c’è chi ancora non crede al 100% in questo progetto e non era convinto di accettare: Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese, per quanto tutti noi tifosi possiamo definirlo mercenario, è uno dei pochi giocatori rimasti che vuole, oltre ai soldi, vincere sul campo. Anche su quelli di allenamento. Il suo obiettivo è vincere la Champions League e su di lui sembra esserci una qualche stregoneria visto che la squadra che lascia, l’anno successivo alza la coppa con le orecchie. Per questo motivo non voleva andare al Psg, squadra ricca ma con poca esperienza e poco feeling nel calcio che conta davvero. Ma i francesi lo volevano a tutti i costi e come se non con i soldi potevano convincerlo? Prima offerta di 9 milioni netti all’anno. Ibra tentenna ma la risposta è no. Arriva il rilancio da parte di Raiola (che sotto sotto è il vero “vincitore” in tutta questa faccenda: l’uomo che non ci mette la faccia, ma che si fa un sacco di soldi con le doti degli altri) che chiede 12 milioni netti all’anno per quattro anni di contratto. Un affare da quasi 50 milioni di euro. E per gli sceicchi, per i quali 3 milioni di differenza all’anno sono comparabili alle nostre briciole quando spezziamo il pane, la risposta è stata subito si.

LEGGI ANCHE  Ibrahimovic stila la sua squadra del cuore: in attacco c'è un dio

Ed è così che l’affare è fatto per la felicità di tutti. Per la gioia del presidente Berlusconi che si intasca la bellezza di circa 65 milioni e ne risparmia altrettanti di più per gli stipendi dei due giocatori; per la gioia di Ancelotti che dopo aver vinto tutto adesso si ritrova una super squadra da allenare; per la gioia di Leonardo che non è stato mai capace come ora di chiudere trattative cosi velocemente; per la gioia di Thiago Silva e Ibrahimovic che potranno vivere di rendita per tutto il resto della vita; per la gioia di quei tifosi milanisti che ieri erano pronti a fare di Thiago la loro bandiera e adesso sono pronti a sparlarne; per la gioia di tutti gli altri milanisti che non vedevano l’ora di veder andare via un “vecchio” come Ibra perchè vogliano un Milan giovane. Ma a quest’ultimi voglio ricordare che si vince con i giocatori forti, non con i giovani. Solo gente come Maldini, Nesta, Del Piero e Roberto Baggio potevano far conciliare insieme i termini forti e giovani: in un era del calcio come la nostra, affidarsi a giovani calciatori può essere si affascinante e giusto, ma come in tutto ci vuole un mix delle cose. Affiancare un giovane attaccante a Ibrahimovic e affiancare Acerbi a Thiago Silva era una ottima soluzione per il futuro del Milan. Affiancare giovani, ad altri giovani può essere anche una scelta vincente, ma spesso finisci con bruciare entrambi.

LEGGI ANCHE  Ibra ancora veleno sull'Inter: "Mancini era solo un fighetto. Tutti a dire grazie dopo lo scudetto, io dissi prego"

Seguici su Facebook e su Telegram

About Andrea Izzo

Appassionato di calcio e di musica, ex nuotatore che si dilettava sui campetti di periferia cercando di imitare, con scarsi risultati, gli idoli Roberto Baggio e Manuel Rui Costa. Sin dalla sua nascita ho collaborato come redattore per Gamefox Network che mi ha fatto scoprire la passione per la scrittura e per il web.