Continua a far parlare di se e a parlare di se Zlatan Ibrahimovic che sta facendo una grandissima pubblicità al suo libro “Io Ibra”, in uscita venerdì. Tante le anticipazioni date, ma oggi Ibrahimovic torna a parlare in prima persona commentando alcuni fatti che sono raccontati sul libro. Ieri vi avevamo raccontato di quando lo svedese vide Moggi piangere e oggi, in seguito alla sentenza su calciopoli dice la sua: “Io sto con lui, gli scudetti vinti con la Juve li tengo esposti in casa. Se potevo rimanere in serie B? Ero giovane non potevo perdere un anno della mia crescita in serie B, un altro per tornare in Champions. Il Milan? Quell’anno i rossoneri non erano sicuri di disputare la Champions, comunque prima di andare all’Inter, Galliani mi invitò a cena ma poi Raiola telefonò a Branca e passai in nerazzurro, sono convinto che se fossi andato a quella cena con Galliani mi sarei accasato subito al Milan”. Un esperienza quella all’Inter che non deve essere piaciuta molto a Ibra che sembra pentirsi della scelta fatta nel 2006. Sull’esperienza alla Juve viene ricordato un litigio con Zebina, ma sentite cosa dice: “Con Zebina finì subito non come con quell’animale dell’americano grosso come me. Ci siamo azzuffati a terra e ho rimesso una costola, credo che servirono in venti per separarci”. Ovviamente il riferimento è al difensore Onyewu, ex del Milan. I due si presero in mezzo al campo di allenamento dopo un intervento duro dell’americano: “Rischiammo di ammazzarci” aggiunge poi Ibra.
