È un giorno triste, molto triste per chi come me è cresciuto a pane e Tutto il calcio minuto per minuto. Quando da bambino cominciavo a interessarmi di calcio, pieni anni 70, c’era un solo modo per seguirlo in diretta: le cronache di RadioUno che peraltro ancora non coprivano tutti i 90 minuti ma solo il secondo tempo.
Ci vollero anni (gli ottanta) per capire che i tifosi volevano seguire anche i primi 45 minuti, e pian piano Radio Rai si adeguò, sempre con quelle stesse voci storiche: Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Bortoluzzi a coordinare dallo studio e altri, tra cui appunta Alfredo Provenzali.
E proprio Provenzali prese in mano lo studio dopo Bortoluzzi (tranne la parentesi Massimo De Luca, poi passato alla tv), donando la sua grande esperienza al programma, dopo aver fatto l’inviato dai campi, ma anche dalle piscine e dalle strade del Giro d’Italia.
Muore a 78 anni nella sua Genova, Alfredo, lasciando davvero un vuoto in tutti noi che da bambini giocavamo al “qui Ameri, ti passo la linea, Ciotti”, in cui anche Provenzali aveva la sua parte.