Friday , 19 April 2024

Prandelli tuona: “Possiamo anche non partire per l’Europeo”

Parole pesanti quelle del c.t. della Nazionale Cesare Prandelli. Parole che arrivano al termine di una settimana faticosa per l’Italia. Le dichiarazioni del nostro commissario tecnico potrebbero suonare anche come una provocazione, ma sono una presa di posizione interessante e condivisibile.

“Se ci dicessero che per il bene del calcio sarebbe meglio non partire per l’Europeo, per noi non ci sarebbe alcun problema”. Dichiarazioni che sorprendono anche l’intervistatore, al quale scappa una risata ironica. Ma Prandelli rimane fermo e deciso, non scherza.

In queste situazioni si cerca sempre di fare quadrato, di applicare il buon vecchio proverbio “zitti e lavorare”. Ma non questa Nazionale. In cui al silenzio stampa il c.t. preferisce parlare chiaro e rinunciare ad una competizione, di fronte ai problemi di un calcio, quello nostrano, che sta diventando sempre più affare di tribunali che di studi giornalistici e campi sportivi.

Perché con tutto il caos creato dalle varie vicende extra-sportive (perché di questo si tratta, la vicenda del calcioscommesse non ha nulla a che fare con lo sport), in pochi si ricordano che tra una settimana si gioca contro la Spagna, o che stasera c’è un test amichevole contro la Russia.

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E probabilmente neanche i giocatori stessi si rendono conto della situazione. Criscito e Bonucci indagati (ma per il secondo, Prandelli nega l’avviso di garanzia e quindi l’esclusione dai 23), Buffon tirato dentro in un agguato bello e buono dopo le sue avventate e incaute sparate sulla vicenda. Ha accusato i giornalisti di fare la paternale, ma alla fine l’ha fatta lui.

Il presunto milione e mezzo di puntate presso una tabaccheria di Parma ha scosso ancora l’ambiente azzurro, ma Prandelli ha affermato che il suo capitano è sereno, data la forte personalità che lo contraddistingue.

E allora sarebbe così sbagliato ritirare la squadra dagli Europei? No, perché l’ambiente non è sereno, perché i giornalisti e l’opinione pubblica (presidente del Consiglio in primis) chiedono la testa del gioco calcio.

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